Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 29-04-2013, 18.44.20   #1353
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Giovanni Pepos, un esule greco giunto a Capomazda, visse situazioni e sentimenti contrastanti con la famiglia ducale.
Prima amico dell'Arciduca Antio I, si inimicò il signore del ducato citandolo in giudizio davanti al re, per l'amministrazione delle sue terre.
E solo alla fine della controversia, i due tornarono ad essere amici.
Ben diverso e più profondo fu lo screziò che mise Giovanni in cattiva luce agli occhi di Taddeo il Belligerante, predecessore di Antio.
Le fonti in merito a questo riportano varie versioni.
L'unica cosa certa è che Taddeo mai perdonò il greco, mostrandogli anzi rancore ed astio fino alla fine dei suoi giorni.
Tuttavia, nonostante questi accadimenti, Giovanni aveva fama a Capomazda di uomo saggio e di profondo conoscitore della vita.
Questo attirò l'interesse del piccolo Ardeliano, figlio di Antio e nipote di Taddeo, tanto da spingere il futuro Arciduca a recarsi un giorno nella casa del greco.
“Salute a te, piccolo visitatore.” Disse Giovanni nel vederlo.
“Siete un filosofo?” Chiese Ardeliano.
“Ti sembra che lo sia?”
“Si...” annuì il piccolo.
“E da cosa?”
“Sorridete senza conoscere il motivo della mia visita.”
“Ed è un male?”
“Potrei portare cattive notizie per voi.”
“Faresti del male più a te che a me, mio piccolo signore.”
“Perchè mai?”
“Perchè la gente” spiegò Giovanni “ha la memoria lunga per le cose brutte, mentre dimentica facilmente i meriti. Allora tu saresti bollato con epiteti indegni, quali intollerante, despota e prepotente. E forse anche vigliacco, visto che rechi del male ad un povero vecchio indifeso.”
“E se fossi solo ambasciatore di cattive notizie?” Fissandolo il bambino. “Se invece riportassi solo moniti e minacce da parte di mio nonno che vi odia?”
“Non cambierebbe nulla.” Rispose il greco. “Un Arciduca deve essere sempre in grado di distinguere il Bene dal male.”
“Magari io sarò un cattivo Arciduca.” Mormorò Ardeliano.
“Dipenderà da te.” Fece Giovanni. “Un tempo due uomini vennero condannati a morte. Tuttavia il re volle risparmiarne uno. Concesse allora ai due una possibilità... attraversare un ponte pericolante sospeso su un burrone. Il primo, così, si avvicinò al ponte e lo attraversò. L'altro, stupito, chiese come fosse riuscito a farlo. E lui spiegò di aver camminato al centro del ponte per tutto il percorso, spostandosi, di volta in volta, a destra o a sinistra, asseconda dei punti più deboli e traballanti.”
Ardeliano lo fissò.
“La morale...” sorridendo Giovanni “... è che non esiste un modo semplice e sicuro di attraversare il proprio destino. Bisogna farlo, pensando sempre di fare la cosa più giusta.”
Ardeliano restò pensieroso.
“Ti va di giocare?” Domandò il greco.
Il bambino annuì.
Allora Giovanni lo sottopose ad un arcano che così recitava:

“Può emettere suoni.
Non si vede ovunque.
Può essere di vari tipi.
Si studia in letteratura.
Può avere valore artistico.”

Il futuro conquistatore di Sygma risolse l'arcano e la moglie di Giovanni, Neoniona, chiese al piccolo di restare a mangiare da loro e assaggiare dei biscotti che lei aveva fatto apposta per il loro nobile ospite.


E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere questo arcano?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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