Senza opporre resistenza scesi nel cortile con Guisgard e presi le briglie del cavallo che mi venne affidato... ero vagamente divertita da quella inattesa ed insolita gita... a me non era mai stato permesso di fare simili avventatezze... non ero più potuta uscire a cavallo dopo l’inizio della guerra e così, quel giorno, mi ero lasciata convincere da Guisgard e mi trovavo lì pervasa dalla stessa eccitazione di un bambino che sta per compiere una marachella...
Prendemmo i cavalli e li conducemmo nel cortile, dove Tanis ci raggiunse...
“Siate gentile...” dissi con un sorriso allora alla marionetta, dopo che Guisgard gli ebbe parlato “Recatevi dalla dama che ci accompagnava e ditele di stare tranquilla... si preoccuperebbe non trovandomi... ma ditele che sto bene e che ci vedremo più tardi, a colazione!”
Poi spronammo i cavalli e lasciammo il castello.
Attraversammo la foresta lungo quel sentiero fino ai piedi del colle, fino ad uno spuntone roccioso, dove si udiva un forte gorgoglio d’acqua...
il sole era alto di fronte a noi, ormai...
misi una mano a schermarlo, ma invano...
e poi, all’improvviso, udii di nuovo la voce di Guisgard... ma era diversa... molto diversa...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Scendete, altezza...” disse all'improvviso Guisgard “... scendete da cavallo...”
Lui però restò in sella al suo destriero.
Aveva il Sole contro il suo viso e Talia non riusciva a scorgere più il suo sguardo e la sua espressione.
Poteva solo sentire la sua voce.
Quella voce che sembrò quasi ordinarle di scendere da cavallo.
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Mi stupì quel tono...
mi stupì la sua voce, che suonò improvvisamente diversa...
esitai solo per un istante... poi, stupendomi io per prima di tanta condiscendenza e docilità, scesi da cavallo senza domande né obiezioni...
“Cosa accade, sir?” mormorai.