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Vecchio 07-05-2013, 00.45.39   #1102
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Finendo di leggere quell’articolo, uscii per strada.
Il caos era frenetico in città, e maggiormente proprio a quell’ora di punta... e tuttavia lo notai appena... le automobili e gli autobus si accalcavano nell’ampia piazza davanti alla stazione, c’era gente che chiamava, gente che attendeva, gente che correva e si affaccendava... io notai un taxi fermo a poca distanza da me, mi avvicinai dunque e dissi all’uomo di occuparsi del mio bagaglio, poi salii in auto.
Rilessi in fretta l’articolo... più e più volte... riflettendo...
quel nome mi aveva colpita...
mi aveva colpita inconsciamente ed ora stavo cercando di rammentare perché...
rammentavo quella vecchia leggenda di cui avevo letto...
si, quella leggenda che parlava di antiche maledizioni...
ed il nome di quella famiglia era ricorrente in quelle leggende...
sì, molto ricorrente...
rilessi quelle allusioni a quella strana morte...
una morte strana... si sarebbe detto quasi che fosse morto di paura...
Rilessi l’articolo ancora e ancora, mentre il taxi percorreva lento la città... non guardai mai fuori dal finestrino, neanche una volta, e sollevai gli occhi solo quando l’uomo al volante mi informò che eravamo giunti all’indirizzo che gli avevo fornito...
Scesi di macchina, dunque, e mi guardai intorno...
ero in un quartiere residenziale, vagamente silenzioso e tranquillo, molto diverso dal centro città, e davanti a me si dipanava una fila di case tutte simili, dall’aspetto lindo, candido e semplice...
quella casa era stata un prestito: era appartenuta alla madre di Carl, il mio editore... quando ero andata da lui a chiedergli di prestarmela perché volevo partire, avevo creduto avrebbe dato in escandescenze... non capiva perché volevo partire e non potevo scrivere, non capiva il senso di quella fuga... ma alla fine lo avevo convinto e aveva acconsentito a darmi le chiavi.
La mia mente, tuttavia, in quel momento era altrove...
spulciando il giornale, infatti, in taxi, avevo scoperto ciò che cercavo in un annuncetto in una delle ultima pagine...
“Può aspettarmi per qualche minuto, per favore?” domandai, quindi, al tassista.
L’uomo annuì ed io corsi in casa, dunque, e lasciai lì il trolley... cercai un specchio e mi sistemai, poi presi al volo una giacca scura, gli occhiali da sole e la borsa, prima di correre di nuovo fuori...
qui trovai di nuovo il taxi ad attendermi e salii a bordo, fornendo all’uomo il nuovo indirizzo.
Sul giornale, infatti, nell’ultima pagina, quella dei necrologi, avevo letto che proprio quel giorno ci sarebbe stato l’estremo saluto a Robert de’ Taddei ed in un attimo avevo deciso di andarci... non sapevo perché ma volevo andare al cimitero: ero curiosa. Forse perché c’era qualche cosa in quell’articolo che avevo letto che mi aveva colpita, e che non mi quadrava... forse solo perché ero suggestionata da quelle antiche storie...
eppure di una cosa ero certa: volevo andare al cimitero e vedere... sì, io volevo vedere chi avrebbe partecipato a quel funerale...
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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