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Vecchio 10-05-2013, 02.04.49   #1144
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard fissò il vecchio frate.
Questi allora, senza dire nulla, aprì la teca e prese la spada.
“Il nostro Destino è scritto, lo sai...” disse “... ma abbiamo la libertà di viverlo come sappiamo e vogliamo quel Destino già deciso... questa spada può farti essere un Angelo, oppure un demone... dipende da cosa ne farai... se sarai tu a dominarla, o se invece ti farai soggiogare da lei...”
“Cosa nasconde quell'arma?” Chiese Guisgard.
“Secoli fa” raccontò il frate “questa spada apparteneva ad un nobile cavaliere. Costui per sfuggire alla maledizione che perseguitava la sua gente, strinse il patto con lo spirito che custodiva quest'arma. Il cosiddetto Pegno di Gioia... lo spirito sarebbe stato servo del cavaliere in questa vita, mentre nell'Aldilà i ruoli si sarebbero invertiti. Tutto questo per sconfiggere i nemici della sua famiglia. Nemici comandati da un despota chiamato Arconte Meccanico. Ma anche per sfuggire alla maledizione che da secoli decimava i suoi antenati.”
“Il Pegno di Gioia... la maledizione?” Ripetè Guisgard. “Allora quel cavaliere era un...”
“Si, uno dei Taddei.” Annuendo il frate.
Ad un tratto si udirono dei rumori.
“Eccoli.” Fece il chierico. “Prendi la spada e va ora. Sul fodero vi è una pergamena. L'ho scritta per te. Leggila. Capirai il resto.”
“Cos'è questo?”
“E' la celata del Cavaliere Bianco.” Dandogli quella visiera. E' tutto ciò che resta di un'antica corazza. Ora va, ragazzo mio... e che il Cielo ti assista.”
“E voi?”
“Io mi prenderò beffe di loro.” E mise al dito un anello, per poi svanire all'improvviso.
Di nuovo dei rumori.
Guisgard allora chiuse la spada e la celata in una borsa e nascose un vassoio di ferro sotto la camicia.
Un attimo dopo alcuni uomini entrarono.
E con loro vi era il misterioso uomo che avevamo incontrato nello studio di Julien.
“Dov'è frate Nicola?” Chiese a Guisgard. “E tu chi sei?”
“Lo sto aspettando anche io.” Sarcastico lui. “Devo confessarmi.”
“Cercatelo!” Ordinò l'uomo ai suoi sgherri. “Cercatelo ovunque.”
“Ehi, per la confessione dovete rispettare la fila.” Ironico Guisgard.
“Tranquillo...” fissandolo il misterioso uomo “... non hai bisogno di confessarti... il Paradiso e l'Inferno non esistono...” ed estratta una pistola, lo sparò in pieno petto.
E Guisgard cadde a terra all'istante.
Quegli uomini allora misero sottosopra la casa, senza trovare tracce del frate.
Ritornarono poi nella stanza dove avevano sparato a Guisgard.
Ma qui il suo cadavere non c'era più e al suo posto vi era solo il vassoio di ferro con il proiettile ancora bloccato su di esso.
“Maledetto...” con rabbia l'uomo misterioso “... cercatelo... cercatelo!” Gridò poi ai suoi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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