“Nella vita” disse Oydo ad Elisabeth “non possiamo vai veramente scegliere.” Ad un tratto il cellulare della donna smise di suonare. “Lei non è la persona sbagliata. E' quella che ho cercato e che mi aiuterà. E da ciò che so di lei è abbastanza furba da capire che non le ho chiesto nulla. Ciò che lei può darmi io lo prenderò da me, se sarà necessario. In questo castello non siamo raggiungibili o identificabili. Il suo cellulare ha solo ricevuto un avviso di chiamata, ma non vi sono cellule conosciute a cui agganciarsi per trovare questo luogo. Avanti, abbiamo parlato già troppo.” Entrarono allora alcuni uomini e Oydo fece cenno ad Elisabeth di seguire tutti loro.
La dottoressa fu così condotta in un grosso laboratorio sotterraneo.
Raggiunsero un poi una sorta di capsula di vetro e ferro, dentro la quale vi era una vecchissima corazza di titanio.
“Dottoressa...” indicando Oydo quella capsula ad Elisabeth “... le presento l'Arconte Meccanico.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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