“Beh, è una storia tanto assurda” disse Kuon a Clio “che non può non essere vera, conoscendo i fantasmi, come li chiama lei, che frequentano questa dimora.” Sorrise. “E temo che anche lei abbia voluto giocare ad essere un fantasma, vero? Visto che voleva entrare ed uscire da qui come il vento. Ma purtroppo noi comuni mortali dobbiamo fare i conti con le avversità e gli imprevisti del nostro tempo. E dagli ultimi accadimenti non credo sia prudente lasciarla andare da sola, a quest'ora, per le vie di questa città. E poi, visto che il signor de' Taddei è così cavalleresco, non credo che mi perdonerà una tale scortesia verso di lei se ora la lasciassi andare da sola.” Con un cenno della mano chiese alla ragazza di attendere e si avvicinò ad un piccolo citofono posto sulla porta del garage.
“Gambir? Sono il signor Kuon... c'è qui un'amica del signore e temo che lui non gradisca vederla andare via da sola a quest'ora... ti spiacerebbe prendere la Limousine e riaccompagnarla a casa? Ottimo. Vieni, siamo qui, davanti all'ala Ovest.” Riagganciò il citofono e tornò da Clio. “E' questione di pochi minuti, signorina.”
E infatti, poco dopo, arrivò l'autista con la Limousine per riportarla a casa.
“Vuole che le saluti il signor de' Taddei, signorina?” Domandò sorridendo Kuon mentre apriva la portiera dell'auto. “O preferisce che porti i suoi saluti solo a quel simpatico fantasma?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|