Sorrisi, osservando gli occhi gialli del mio micio che mi fissavano dal trasportino.
"....Beh, è un nome da chi si porta il lavoro a casa..." Alzai le spalle "...Giuliano è il mio imperatore prediletto.. Non l'unico, certo.. Ma quello a cui sono più legata...".
Mi incuriosì il modo in cui Masan allontanava la questione del furto.
Lo guardai negli occhi quando si voltò verso di me.
"...vuole sapere di me? Vediamo un po'... A parte il mio amore per la storia antica?" Ci pensai.
Non ero solita parlare dei miei fatti personali agli estranei, così decisi di selezionare le informazioni in modo da calmare le domande tralasciando le cose personali.
"...allora... Sono cresciuta in periferia e ho studiato solo nelle scuole statali.. Mai avrei pensato di entrare in un'università cattolica.." Risi "... Detesto la massa, una mandria di amebi tutti identici e amorfi... divoro libri fantasy o romanzi storici, pratico un arte marziale molto antica, radicata nella mia terra da millenni... Mi piacciono le armi bianche, il buon vino e le belle macchine..." Sorrisi, guardando fuori "...e amo la mia terra, ogni ciuffo d'erba, ogni parlata, ogni singolo aspetto..." Dissi piano, con gli occhi socchiusi, come se la stessi osservando in quel momento.
".. Ah, e detesto il mare.. Ma questo l'ho già detto..." Restai in silenzio per un momento.
"...ho la pessima abitudine di dire esattamente quello che penso, il che provoca non pochi problemi e litigi.. E quando inizio a parlare è difficile fermarmi" risi "...ma di questo se ne sarà già accorto..".
Spostai lo sguardo dal panorama all'uomo seduto accanto a me "...è soddisfatto delle informazioni? Tocca a lei adesso...." Dissi sorridendo "...lei sapeva qualcosina di me, ha letto i miei studi, ma io non so proprio nulla di lei...".
Mi ricordai della sua domanda.
"...guardi, non saprei... Dipende quanto manca, se siamo quasi arrivati direi di proseguire, ma se manca ancora molto allora conviene fermarsi o rischieremo di non trovare da mangiare a Sant'Agata di Gothia...".
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