Masan fissò Clio.
“Forse nella cripta vi sono conservate le Reliquie di qualche Santo...” disse “... e magari questa lastra serviva per impedire ai profanatori di tombe di prelevarne il contenuto... o chissà, forse qui sotto è conservato il tesoro di qualche nobile Capomazdese...”
“L'unico modo per scoprirlo” fece Solder “è aprire questa lapide. Forza, voi!” Rivolta agli operai. “Fate più in fretta!”
Alla fine gli operai riuscirono a spaccare quel robusto anello di ferro.
Diversi di loro, allora, sollevarono la pesante lastra di marmo.
E ciò che si mostrò sotto di essa lasciò profondamente stupiti i presenti.
Una sorta di cunicolo scavato nella pietra che si trovava sotto la chiesa di Santa Caterina.
“Ma questa non è una cripta...” mormorò Solder.
“Sembra più l'ingresso per delle catacombe...” fece Masan “... forse questa chiesa è sorta su un cimitero sotterraneo... cosa ne pensa, dottoressa?” Rivolgendosi poi a Clio.
“Aspettate!” All'improvviso Solder. “Qui c'è qualcosa!” Prese una torcia ed illuminò le pietre sotto la lastra. “C'è un'iscrizione...”
Ed essa recitava:
“Neanche nel cuore nudo della terra cesserà il profumo,
né lo splendore dei petali che del Tempo non temono il consumo.
L'ametista e la giada gli si fanno servitrici, come l'oro, il platino e l'argento.
Che sia nei Cieli, sulla Terra o nelle acque, sboccia e fiorisce in ogni momento.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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