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Vecchio 03-06-2013, 01.11.35   #1356
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Marmellata di ciliege per me...” disse Gem a quelle parole di Elisabeth, mentre cercava di fare restare l'aereo in rotta, nonostante la forza del vento e della pioggia.
Ad un tratto però la velocità aumentò di colpo.
Aumentava sempre di più, con un sibilo che invase in un momento tutti loro.
Un sibilo insopportabile.
“Cosa accade?” Gridò Streinz, rompendo finalmente il silenzio in cui si era chiuso.
“Stiamo precipitando...” rispose Gem, cercando di non perdere la testa.
“Moriremo tutti!” Urlò Ingrid.
“Restate ai vostri posti!” Ordinò il pilota ai tre passeggeri. “Non muovetevi per nessun motivo!”
Intanto il piper scendeva in picchiata senza più freni.
Sempre più veloce.
“Non riusciremo ad atterrare!” Fuori di sé Ingrid. “Ci schianteremo al suolo!”
Gem non rispose nulla, sempre con gli occhi fissi sulla strumentazione di bordo.
“E' la fine!” Gridò ancora la svedese.
Le sue mani erano strette a quelle di Elisabeth.
Il sibilo si fece più forte ed assordante.
Poi un boato e l'aereo che sussultò fortissimo.

“Raccontaci una storia, dottoressa...” fece uno dei bambini ad Elisabeth.
“Si, una bella storia.” Un altro bambino. “Con un eroe che vince il cattivo e sposa la bella.”
“Dottoressa...” arrivando una delle suore dell'ospedale “... avete visto? Bisogna mettere fiori nuovi davanti alla statua della Madonna... quelli vecchi sono tutti seccati... ho chiesto ad uno degli inservienti di cambiarli... ha detto che avrebbe preso dei bellissimi bucaneve... nel linguaggio dei fiori indicano consolazione ma anche speranza...” sorrise “... così, chi pregherà nella cappella avrà fiducia...”

Elisabeth aprì pian piano gli occhi.
Dopo qualche istante cominciò a guardarsi intorno.
Era una stanza con pareti e mobili di legno.
E vi era acceso un camino.
Ma non vi erano altre persone con lei in quella stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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