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Vecchio 06-06-2013, 22.05.53   #1430
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Quegli occhi, restai a fissarli per un tempo indefinito.
Era come se fossero l'unica certezza in quello strano momento.
Sapevo che anche lui mi stava osservando, mi chiesi cosa vedesse nei miei occhi.
Abbassai lo sguardo quando Solder parlò, vagamente imbarazzata.
Ascoltai ogni sua parola con attenzione, lasciando che lo sguardo percorresse tutto lo spazio sterminato e fiabesco intorno a noi.
Non protestai quando decisero di tornare indietro, li seguii in silenzio.
Ero un passo dietro di loro e li osservavo.
Anche nella penombra potevo vedere i rifessi della pistola di Solder, dalla sua borsa.
Quando trovammo l'acqua a sbarrare il passaggio, tuttavia, non mi sorpresi.
Masan si girò verso di me e, di nuovo, mi trovai di fronte a quello sguardo. Non era lo stesso di sempre, però, c'era una sorta di inquietudine che non vi avevo mai visto.
Incrociai le braccia e recitai, con gli occhi nei suoi "“Per me si va dove avete perduto e lasciato i sogni.Quando essi non sono più solo desideri, ma bisogni. Dai campi svolazzanti di quaglie, ai giardini di pavoni screziati. Dove ogni suo petalo premia i cuori degli uomini fra tutti privilegiati.” sorrisi.
"Se non possiamo tornare indietro, vuol dire che andremo avanti.. non vi pare?" distolsi lo sguardo da Masan per guardare Solder un momento "..vi arrendete così presto? Siamo arrivati fin qui.. dobbiamo andare fino in fondo.." sorrisi nuovamente "voi avete una missione da compiere, o sbaglio? Non vorrete giocarvi ai dadi chi dovrà andare a riferire di aver fallito? Forza... Andiamo a vedere se quel vecchio era davvero pazzo o se siamo in un reame cantato dai bardi.. Non so voi, ma io non ho la minima intenzione di tirarmi indietro..".
Mi voltai, stavo per muovere un passo.
Poi, non riuscii a trattenermi, fu più forte di me.
Mi girai e mi trovai di fronte a Solder.
Con una mossa rapida e improvvisa le bloccai il braccio, presi la pistola dalla sua borsa e la gettai nell'acqua corrente.
Mi allontanai di un passo e la guardai dritto negli occhi.
"Spero che sappia difendersi anche senza il suo giocattolo, dottoressa... sa, non mi piace essere costantemente sotto tiro.. non è professionale.." sorrisi "Quando torneremo a S.Agata gliene comprerò una nuova, stia tranquilla..". E le feci l'occhiolino."Vi aspetto fuori, colleghi...".
Senza aspettare o aggiungere altro tornai sui miei passi rapidamente e, poco dopo, raggiunsi nuovamente la luce del sole.
Mi sedetti sulla stessa roccia su cui mi ero accasciata poco prima, vagamente divertita.
Sapevo di aver fatto imbestialire Solder, e forse anche Masan, anche se non avevo dato a nessuno dei due il tempo per ribattere.
Poco male, almeno, se le cose fossero degenerate, saremmo state alla pari.
Eh, mai mettere due donne a lavorare insieme.. combinano guai.. dai retta a me..
Sorrisi, tra me e me a quel pensiero.
Alzai lo sguardo e lasciai che il sole mi illminasse il viso per un momento. Com'era bello sentire il suo calore. Restai ferma così per un momento indefinito, gli occhi chiusi, la mente altrove.
Ma quando mi tornarono alla mente quegli occhi intensi e penetranti, che continuavo a trovarmi davanti, aprii i miei di colpo, e sbattei le palpebre con forza.
Avevo cose più importanti a cui pensare, non potevo permettermi distrazioni.
Voltai la testa per osservare l'uscita della galleria, aspettando di vedere Masan e una furiosa Solder uscire di lì.
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