Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Chi può essere questo Carlo di Monsperon?” Stupito Guisgard. “Non ho mai sentito parlare di lui... né da mio zio, né da Kuon... e neanche di un luogo chiamato Chanty...”
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Rimasi in silenzio per un lungo momento, quando ebbe finito di leggere...
Chanty...
i Bianchi, i Rossi, i Blu...
il Castello di Sunien...
e poi il Fiore Azzurro...
il Fiore...
Infine sollevai lo sguardo e tornai a guardare negli occhi chiari e limpidi di Guisgard...
“Non lo so...” sussurrai, scuotendo appena la testa “Non so chi sia Carlo di Monsperon né dove sia il luogo chiamato Chanty... ma... ma, francamente, non è tanto questo, il mio essere geograficamente ignorante, a turbarmi...”
Esitai per un istante, lanciando un’altra occhiata a quel foglio che ancora stringeva tra le mani...
“In quella lettera, Guisgard, si parla di un duello... si parla di lotte tra tre fazioni per la supremazia su di un regno... si parla del sogno di un nuovo sovrano, magari più giusto, o solo più risoluto... insomma... non so come spiegarle la sensazione che quella lettera mi ha suscitato, ma... beh, dal momento che non credo che suo zio sia stato giovane nel tardo Medioevo, suppongo che quella lettera sia molto strana... o che giunga da molto lontano...”
Lo fissai ancora per qualche momento, poi i miei occhi tornarono a posarsi su quel libro che aveva appoggiato, aperto, sul tavolo di fronte a noi...
e vidi di nuovo l’immagine del giardino...
il Giardino del Fiore Azzurro.
Sollevai una mano, allora, e con la punta delle dita sfiorai delicatamente quell’immagine, per un istante...
“E poi, onestamente...” soggiunsi “Onestamente, non credo neanche che sia un caso se questa lettera è stata conservata proprio in questo libro...”
Di nuovo sollevai gli occhi e lo guardai...
“Io penso che suo zio le abbia tracciato un cammino, Guisgard... e gliel’ha tracciato sapendo che un giorno lo avrebbe percorso. Ed è un cammino fatto di tappe, dove solo ad ogni traguardo è possibile vedere il traguardo successivo e perseguirlo...” la mia voce era bassa, lieve, ma lo sguardo era intenso “Le ha mostrato quel quadro, da bambino, perché fosse preparato... e poi con quell’enigma le ha indicato questo luogo, perché trovasse il Codex... ed ora le mostra la prossima tappa: Chanty. E le ha lasciato questa lettera, così piena di indizi ed informazioni, perché non sia completamente disarmato... E’ come... è come una caccia al tesoro. Sì, come una caccia al tesoro... anche se ancora non saprei dire con certezza quale sia il Tesoro promesso...”