Guisgard ascoltò Talia e restò vagamente perplesso.
“Chanty...” disse “... mai sentito un nome simile...” si avvicinò allora ad un computer e lo accese, per poi avviare il motore di ricerca.
“Ecco, l'ho trovato...”
E lesse su Google:
“Chanty è una terra immaginaria delle leggende e del folclore Capomazdese, situata in un luogo imprecisato del Nord, oltre i confini della Chiesa Romana e subito prima della terra delle nebbie perenni, in una visione simbolica che pone Chanty come sospesa tra il Divino ed il terreno. L'etimologia del nome risale molto probabilmente ad una storpiatura dal Franco Normanno di un antico nome etrusco o perlomeno italico della regione in cui sorgeva il regno di Sygma. Sorto dai racconti di mercanti e pellegrini, questo mito era l'idealizzazione della stessa Sygma agli occhi dei Capomazdesi, vista come una terra ricca di arte e bellezze naturali. Non a caso, nell'iconografia tradizionale, Chanty veniva rappresentata nei tipici paesaggi di Sygma.”
“Continua poi con nozioni storiche poco importanti...” mormorò lui “... quindi questa Chanty altro non è che una versione romanzata di Sygma... come il Catai lo era per la Cina... lei però è di Sygma... ha mai sentito il nome di Chanty? Anche qualcosa di simile?” Scosse il capo. “E poi perchè tracciare la via per un regno immaginario? Mio zio non era certo uno che fantasticava... anzi. E questa lettera invece sembra molto reale... non certo uscita da un brano di antologia o da un romanzo fantasy... continua a credere che tutto ciò non sia assurdo?” Fissando Talia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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