“Si...” annuì Daiz a quelle parole di Altea “... potrebbe essere davvero coinvolto col tentato furto al museo questo Teslya...” poi scese rapido dall'auto “... seguimi!”
Tornarono così nello studio di Asevol.
Entrarono e videro il professore addormentato alla sua scrivania.
“Si svegli...” strattonandolo Daiz “... si svegli... mi sente, professore?”
Alla fine riuscì a svegliarlo.
“Cosa succede?”
“Ce lo dica lei.” Fissandolo l'investigatore.
“Devo essermi addormentato...” mormorò Asevol “... forse un colpo di sonno...”
“L'uomo che era qui?”
“Oh, il signor Teslya...”
“Si, lui.”
“Abbiamo conversato un po'...” spiegò il professore “... poi mi ha chiesto informazioni su un libro molto antico e io gli ho spiegato che per correttezza e privacy non potevo fornirgli ulteriori informazioni. Lui allora mi ha ringraziato per la disponibilità ed è andato via.”
Daiz fissò Altea.
I due allora lasciarono prima lo studio di Asevol e poi l'università con l'auto di Daiz.
“Asevol è stato di sicuro ipnotizzato...” fece questi “... non ricorda nulla...” passò la scheda di Teslya ad Altea “... ho già controllato... la sua amica psicologa ha scritto molto poco di quel suo misterioso paziente... qualche sintomo di una certa patologia ma nulla più... insomma, nulla che non possa essere tenuto a bada con qualche antidepressivo... era naturale capire che Teslya non è uomo da farsi schedare... però ciò che dicevi prima è giusto... forse Teslya ora sarà diretto dai Taddei per avere quel codice... credo che bisognerà fare una nuova visitina al loro fiabesco palazzo...” e fece l'occhiolino ad Altea.
Si diressero così al palazzo dei Taddei con la loro veloce auto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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