“Si...” disse Masan a Clio “... dopotutto non abbiamo nulla contro nessuno... che siano i Rossi o i Blu, a noi non importa niente delle loro questioni... quindi non vedo perchè debbano darci noie...”
“Si...” annuì il militare “... ora sapete come stanno le cose e non sarete imprudenti.”
“Infatti.” Fece Solder.
Terminarono così la colazione e poco dopo lasciarono quella casa.
Il militare aveva spiegato loro che la capitale del regno, Fisyem, non era molto distante.
La si poteva riconoscere dalle alte torri, dalle poderose mura e dall'abitato adagiato tra le dolci colline, tutto costruito con la tipica pietra rossa di quelle terre.
I tre avrebbero dovuto seguire il sentiero sterrato, fino ad arrivare alla piccola chiesa. Da lì il curato, stando alle parole del militare, li avrebbe fatti giungere a Fasyem.
Dopo circa un'ora, Clio, Masan e Solder intravidero la piccola chiesa.
“No...” scuotendo il capo Solder “... stile romanico... decisamente non siamo più a Capomazda...”
“E' chiaro che non siamo più lì.” Mormorò Masan. “E' inutile starci a pensare... meglio spremersi le meningi per trovare il modo di ritornare da dove siamo giunti...”
Entrarono nel piccolo recinto che racchiudeva la chiesa e videro il curato intento a recitare alcune orazioni del meriggio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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