Annuii a quelle parole di Guisgard e, mentre lui usciva, feci qualche passo nella stanza... era un ambiente semplice, ma più di questo fu a colpirmi il suo sapore... la sensazione che percepivo stando lì... come di un luogo di altri tempi...
e così osservai, passandogli accanto, l’alto letto di legno, una cassapanca, un piccolo armadio, un tavolaccio corredato di due sgabelli, un vecchio specchio dalla cornice un po’ consunta...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Talia allora passò davanti allo specchio e per un attimo ebbe una visione inquietante.
Vide se stessa riflessa con abiti diversi, in un ambiente sconosciuto.
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Mi bloccai.
Chiusi gli occhi per un istante poi, quasi costringendomi, tornai ad aprirli...
e quel mio sguardo, un po’ sconcertato ed un po’ spaventato, mi ricambiò dalla superficie del vetro...
eppure lo avevo visto, pensai...
avevo visto quell’immagine, anche se solo per un istante...
mi ero vista.
Inspirai profondamente, iniziando ad elencare mentalmente tutto ciò che poteva avermi spinta a credere di aver visto ciò che avevo visto...
la stanchezza... la poca luce di quella stanza... l’imperfezione del vecchio specchio... la suggestione di quel luogo...
e, man mano che vagliavo quelle ipotesi, le scartavo anche.
E continuai a pensarle e a scartarle fin quando non ne ebbi più.
Voltai quindi le spalle a quello specchio e mi diressi speditamente verso l’armadio, lo aprii e ne trassi un consunto asciugamano... non era nuovo, ma candido e profumato... lo presi, dunque ed iniziai a tamponarmi i capelli bagnati...