“Si, sono un vero gentiluomo, ahimè...” disse Guisgard a Talia, prima che la ragazza andasse a lavarsi nel catino.
Rimasto solo, cercò poi in quel baule qualcosa di comodo da indossare.
La ragazza intanto era giunta nel catino, dove trovò la tinozza già piena d'acqua tiepida.
Così cominciò a lavarsi, per poi rilassarsi in acqua...
La musica della festa si diffondeva nel salone illuminato e nei corridoi che correvano tutt'intorno, fino a giungere sul grande terrazzo e persino nel cortile colonnato.
E sulle note di quella musica i due si lasciarono portare fin fuori sul terrazzo.
Raggiunsero il parapetto di marmo e restarono a fissare il meraviglioso firmamento.
“Adoro le sere stellate di questo cielo...” disse lui “... non pensavo esistessero tante stelle...”
“Da voi non ci sono?” Chiese lei.
“D' Inverno, quando l'aria è asciutta e fredda...” rispose lui “... ma mai così tante...” poi si voltò a fissarla.
“Perchè mi guardi?” Domandò lei.
“Perchè non ho fatto altro che immaginarti e pensarti in tutti questi giorni...”
“Robert...”
“Il tuo viso...” sussurrò lui “... avevo il terrore di dimenticare qualche particolare... che fossero gli occhi, il sorriso o l'espressione che assumi quando senza badarci ti sistemi quel ciuffo ribelle che scende dal tuo orecchio...” e le accarezzò i capelli “... ieri eri bellissima... anche ora lo sei, ma questi gioielli, il trucco... quasi coprono la tua bellezza... ieri invece eri pulita, fresca... avevi il viso candido d'amore...” e le prese le mani.
“Robert...” sospirò lei “... quando ripartirai?”
“Domani...” rispose lui “... così prenderò il treno verso sera...”
“Il treno...” ripetè lei “... lo immagino spesso... ma per me credo sia inconcepibile... come il mondo da cui provieni...”
“Parti con me, allora...”
“Vorrei tanto...”
“Insieme...”
“Vorrei non essere una regina...”
“Sei la regina del mio mondo...”
“Robert...”
“Beatrice...”
“E se non dovessi resistere?” Fissandolo lei. “Se mi mancassi troppo? Quando tornerai?”
“Fra una settimana...” fece lui “... il tempo di sistemare alcuni affari a Capomazda... poi sarò di ritorno...”
“Già mi manchi...”
“Anche tu...”
“Leonard è un uomo molto buono e generoso...” sussurrò lei “... forse capace di rendere felici tutte le altre donne... ma non me... cosa mi hai fatto, dimmelo?”
“Ti ho solo amata...”
“Maestà!” All'improvviso una voce. “Messer de' Taddei!”
“Barone Jean...” voltandosi lei verso il nuovo arrivato.
“Vedo che avete rapito sua maestà!” Ridendo Jean.
“Già, peccato che è solo un terrazzo questo” fissandolo Robert “e non l'intera città.”
“E perchè mai?”
“Per poter fuggire.”
“Messer de' Taddei ama burlarsi di voi, barone.” Intervenne Beatrice. “L'aria è diventata fresca... sarà meglio rientrare...”
I due mostrarono un lieve inchino e poi seguirono la regina che rientrava nel salone.
Qualcuno bussò alla porta del tinello, destando Talia da quella visione.
“Tutto bene?” Chiese da fuori Guisgard. “Sei lì da un bel po'. L'acqua è abbastanza calda? Vuoi che ne faccia portare altra, Talia?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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