Perdonate, lady Elisabeth, se il mio saluto generale è parso anonimo!
Come recitava una nota novella che ho udito in una sera stellata, per bocca di una bellissima ancella dagli occhi di giada alla corte del Califfo di Bagdad, quando si entra in un giardino tutti i suoi profumi si fondono, mentre ogni petalo assume il medesimo colore, sebbene sconosciuto, come se appartenessero ad un unico fiore, per permettere ad ogni uomo di coglierne le meraviglie, altrimenti ignote ai comuni mortali
Saluto tutte voi, care dame di Camelot