E dopo un vivace pomeriggio fatto di dolci e parole allegre, seguito da una sera fresca e sognante di stelle e di luci lontane, giunge la notte a Camelot...
Il Giardino è ora taciturno, attraversato dall'eco di ciò che è stato oggi e del silenzioso incedere di madonna Solitudine...
E ora che questa notte, con gli inquieti spiriti, i sogni incantati e l'attesa dell'aurora giunge a rapirmi, saluto il reame e quanto ha saputo descrivere oggi...
Damigella Eilonwy, Dante Alighieri era tante cose e tutte grandi, mentre invece io sono solo un cavaliere (certo, il Primo fra tutti i cavalieri, colui che può essere sconfitto solo con la magia e l'inganno ecc... ma pur sempre un cavaliere!).
Ma grato per le vostre belle parole voglio augurarvi stanotte i sogni più belli, quelli che neanche l'alba riesce poi a portarsi via...
Lady Altea, prometto che presto narrerò una delle mie storie. Magari una storia rapita proprio dal caldo seno di questa silenziosa e sfuggente notte...

Lady Elisabeth, se le parole di quell'ancella del Sultano che io, indegnamente, ho mutato in quel saluto al nostro Giardino vi causeranno tali sintomi, non temete, accorrerò con l'intera Croce Rossa di Camelot...
Lady Clio, spesso dopo una giornata di festa, piena di aspettative e sensazioni, accade che la sera appaia in balia di tanti pensieri.
Ma da ciò che leggo voi possedete un grande Tesoro, tanto raro quanto prezioso.
E sono certo che quel Tesoro, come accadde al fiabesco Alì Baba e al temerario Sinbad il marinaio, saprà essere il degno pegno per tutti i sogni di questo mondo...
E naturalmente vi sono debitore per la buonissima torta che avete lasciato per la nostra colazione...
Buonanotte, Camelot...