Clio, così, raggiunse il padiglione dell'Aquila.
Qui c'era un gran via vai di paggi e valletti, tutti indaffarati per gli ultimi preparativi.
E proprio due valletti arrivarono davanti all'ingresso del padiglione.
Uno teneva le redini di un superbo sauro dal manto nerissimo che scalpitava tradendo nervosismo, mentre l'altro portava il vessillo dell'Aquila.
“Spostati, ragazza...” disse uno dei due a Clio “... non puoi stare qui... bisogna lasciare libero il passaggio... tra poco comincerà la cerimonia d'apertura.”
E in quello stesso momento dal padiglione uscì un cavaliere.
Lo sguardo era duro, il volto contratto, l'espressione modellata da tratti marcati e da qualche cicatrice.
“E' pronto il mio cavallo?” Chiese ai due valletti.
Clio lo riconobbe.
Era Yrko.
Ad un tratto giunse un servitore.
“Padrone...”
“Cosa c'è?” Chiese Yrko.
“Messer Giacomo il Nero mi manda a dirvi che lady Altea ha lasciato la piazza a causa di un mancamento.”
“Dannate donne!” Esclamò Yrko. “Ora dovrò trovare un'altra madrina per il Palio!” E sputò in terra per la rabbia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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