A quelle parole di Altea gridate quasi al vento, seguì solo l'eco del sibilo che percorreva l'aria.
Poi, all'improvviso, quell'incerta sagoma che lei vedeva a quelle grate, cominciò a suonare.
Era il suono dell'ocarina che Altea aveva udito fino a poco prima.
Era davvero il principe?
O una trappola?
O forse solo un prigioniero senza nome e senza storia rinchiuso in quel dongione?
E se fosse davvero il principe, come raggiungerlo?
E Daiz dove era finito?
Come ritrovarlo?
E mentre i tratti dell'avventura che il Fato stava tracciando per Altea prendevano forma davanti a lei, il maestoso castello, come un gigante addormentato, sembrava chiudersi su stesso.
Quasi a difesa dagli inquieti e lamentevoli spiriti della notte, che parevano voler gettare ombre ed inquietudini su quel luogo dominato da un silenzio irreale e impenetrabile.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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