Vidi Talia avvicinarsi al tavolo e mi allontanai di un passo, restando accanto al medico.
Le parole della donna mi arrivarono lontane, così come la sua conversazione con Giacomo.
Dovevo allontanarmi.. già, lo sapevo bene.
Ma restai immobile lì dov'ero e non mi accorsi nemmeno immediatamente che la dottoressa aveva lasciato il padiglione per respirare un po' di aria fresca.
Ero impietrita, ora che il peggio era passato per quell'uomo, non potevo fare a meno di pensare a quello che avevo scoperto.
Non era lui, non era Ardena. Egli era ancora prigioniero in quel castello, e aveva ancora bisogno del nostro aiuto, del mio aiuto.
Non aveva il minimo senso, lo sapevo benissimo ma mi sentivo responsabile, per quanto non riuscissi a spiegarlo a me stessa.
Che ne sarebbe stato del principe? Come avremmo potuto anche solo tentare di liberarlo?
Non ne avevo idea e mi sentivo impotente e incatenata.
Battei le palpebre per alcuni istanti, costringendomi a tornare alla realtà.
Riusii così a sentire i discorsi dei due uomini che avevano escogitato il piano del finto principe.
Dapprima gli diedi ragione, pur restando in silenzio in disparte.
Talia sarebbe stata soltanto un ostaggio, un modo per ricattare il principe.
Quando usarono quel nome, Melicha, mi voltai di scatto verso di loro.
La madrina del sosia del principe non aveva detto alla dottoressa di chiamarsi Talia? Dunque perchè quel nome?
Probabilmente, pensai, faceva parte del piano, ma perchè, mi chiesi cambiare il nome di una sconosciuta, perchè non usare il nome vero?
Si sarebbero evitati equivoci come quelli.
Poi rimasi allibita.
Un finto ostaggio? Celato da un cappuccio?
Se anche il Nero fosse stato così sciocco da non controllare mai, una volta arrivati al castello sarebbe andata incontro a morte certa.
Come potevano anche solo pensare che la vita di chiunque valesse di più di quella della madrina del Palio?
Era un'assurdità.
"Certo.." dissi senza riuscire a trattenermi "..perchè il sosia verrà trattato coi guanti, invece..".
Scossi la testa e mi voltai verso i due nobili accanto a me.
"Una cosa giusta l'avete detta, Talia non può andare con loro, è una trappola fin troppo evidente.." dissi piano, usando volutamente il nome che aveva pronunciato la ragazza stessa poco prima.
"Perchè dunque credete che con un sosia saranno più clementi?" li guardai negli occhi uno per uno "..o semplicemente pensate che nessuno andrà a cercarlo? Che una persona qualunque sia.. come posso dire.. sacrificabile?" scossi nuovamente la testa "..parlate come se il Nero non fosse qui, come se non avesse visto distintamente Talia, com'è abbigliata, che gioielli indossa, che acconciatura sfoggia.. credete davvero che si farà prendere per il naso da un banale cappuccio?".
Alzai nuovamente lo sguardo su di loro "Ci deve essere un altro modo.. deve esserci..".
Avevo parlato piano, anche se con durezza e decisione, in modo che solo i due uomini e la donna potessero udirmi.
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