Ma proprio mentre Talia aveva pronunciato quelle parole ed Elisabeth ne aveva tratto, da esse, fiducia ed entusiasmo, gli uomini di Giacomo, nel vedere i contradaioli con aria minacciosa, estrassero le armi.
Ed uno di loro colpì con la spada il giovane Marzio che era accanto ad Ippio.
“Idiota...” disse il Nero al suo uomo “... ora ce li troveremo tutti addosso!” Ed anch'egli estrasse la spada.
Poi, approfittando della confusione, si lanciò su Talia, le portò la lama alla gola e corse verso i loro cavalli.
“Copritemi le spalle!” Ordinò ai suoi.
Questi allora con le armi bloccarono ogni azione dei contradaioli, che invece ora apparivano sorpresi e preoccupati per la vita di Marzio.
Il ragazzo era a terra senza conoscenza, ferito gravemente al collo.
E in questo clamore, Giacomo raggiunse il suo cavallo e galoppò via.
Portandosi dietro Talia.
Nel padiglione, Guisgard si era ormai ripreso e c'era Clio accanto a lui.
“In debito?” Fissandola lui. “In debito per cosa? Dovrei essere io a sdebitarmi invece... e con tutti voi...”
Ma proprio in quel momento arrivarono le grida dall'esterno del padiglione per ciò che Giacomo e i suoi avevano fatto.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|