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Vecchio 30-07-2013, 19.51.14   #2015
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Le parole di Clio, i suoi occhi chiari, le emozioni che provava, nonostante tentasse in tutti i modi di celarle, alla fine ammansirono Guisgard.
Strinse il lembo della coperta nei pugni serrati e riuscì a contenere la rabbia e la paura.
Rabbia per non poter correre a liberare e Talia e paura che potessero davvero farle del male.
Poi le parole perentorie di Elisabeth e la vista delle condizioni disperate di Marzio fecero il resto, portandolo a desistere da ogni proposito manifestato fino a quel momento.
“Maledetto Giacomo...” disse a denti stretti “... maledetto... toccala ed io ti ucciderò... giuro su quanto ho di più Sacro che ti ucciderò...”
Carlo e Sanion si avvicinarono allora al suo capezzale.
“Vedrete, riusciremo a liberarla...” mormorò il signore di Monsperon.
“Pregate che sia così...” alzando gli occhi su di loro il Taddeide “... pregate il Cielo che sia così...” poi guardò Clio “... io, vi ringrazio... vi ringrazio per ciò che avete fatto...” i suoi occhi indugiarono però in quelli di lei.
E restò a fissarli per un lungo momento, come se gli avessero rivelato qualcosa quegli occhi.
“E ringrazio anche voi...” voltandosi poi verso Elisabeth “... vi devo la vita... non lo dimenticherò...”
Poi tornò a posare la testa sul cuscino.
La troppa agitazione aveva in qualche modo fiaccato le sue già esigue energie.
“Come può essere sorprendente la natura...” avvicinandosi Bariel a Clio “... sorprendente ed ingannatrice... tanto da raggirare anche gli esperti occhi di un vecchio servitore come me...” fissò la ragazza “... ma chissà se Madre Natura avrà ingannato anche i vostri giovani occhi...” le disse piano.




Intanto Elisabeth tentava in tutti i modi e disperatamente di salvare il giovane Marzio.
E pian piano, finalmente, l'emorragia sembrò arrestarsi.
In quel momento nel padiglione giunsero alcuni compagni di Ippio.
I loro volti erano pallidi, stravolti ed impauriti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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