Capitolo VIII: Cento anni e tredici giorni
“Ci si può arrivare in sella ad un ippogrifo, catturato all'alba con un magico lesso presso i laghi solitari cui è solito abbeverarsi.
(Lord Dunsany, Il libro delle Meraviglie)
“Avanti...” disse una voce dall'interno dopo che Talia aveva bussato alla porta di quella casa “... vieni pure, ti aspettavo...”
La porta si aprì e Talia vide un uomo anziano seduto ad una tavola che la fissava.
E nel vederlo tante sensazioni ed emozioni la presero.
Ripensò ai suoi sogni, strani, misteriosi e ricorrenti e a tutto ciò che l'aveva spinta a lasciare Sygma in cerca di chissà cosa.