Ad un tratto Clio sentì qualcuno prendere piano il suo polso.
“Non credo sia una cosa adatta ad una ragazza...” disse Guisgard guardandola negli occhi “... da quanto ho capito quella gente non scherza... e di certo non fa differenza tra uomini e donne...” guardò per un attimo il corpo di Ippio senza vita “... e ne avete avuto prova... io... io volevo solo ringraziarvi di ciò che avete fatto per me... del resto io non sono il vostro principe e non posso pretendere da nessuno di voi che mi accompagniate a cercare Talia... vorrei farlo, perchè ho paura... si, ne ho... forse un principe non ne ha, ma io, lo sapete tutti ormai, non lo sono... e la solitudine rende ancora più grande la paura... e vorrei avervi con me...” guardò i contradaioli “... se il vostro principe è davvero grande come la fedeltà di questi uomini dice, allora non baratterebbe mai la sua liberazione con la vita di una ragazza...” e le sorrise.
Poi Elisabeth cominciò a parlargli.
E lo fece con tono deciso, perentorio, che non ammetteva repliche.
“Io...” fissandola Guisgard “... io non so cosa dire... grazie è come sdebitarsi ed io invece credo resterò per sempre in debito con tutti voi...”
E in quel momento non si sentì più solo.
E forse ebbe meno paura.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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