"Non credete sia una cosa adatta ad una ragazza?" ripetei, guardandolo negli occhi "Davvero? Credete di conoscermi così bene?".
Scossi la testa.
"Io devo andare in quel castello…" sussurrai "..devo.. non posso rischiare che.." mi interruppi, chiudendo gli occhi per un momento.
Sospirai "..Ma se non vado errata vi avevo già offerto il mio aiuto, prima che diceste che nessuno lo aveva fatto.. credevo.. vabbè, non importa… sono una dannata impulsiva.." dissi sorridendo piano.
Sentii il peso della spilla nella tasca.
Non potevo perdere quell'occasione, non potevo rischiare di non arrivare mai..
"Certo che verrò.." dissi poi, accantonando i pensieri che per un momento mi erano tornati in mente "..è stata la mia prima parola…" scossi la testa "Talia è davvero una ragazza unica, vedrete, la troveremo..".
Portai istintivamente la mano alla tasca ancora una volta.
Chinai il capo, mentre una fitta dolorosa mi attraversò il petto.
Probabilmente non sarei mai riuscita a contribuire alla liberazione del principe, probabilmente non l'avrei mai visto.
Non sarei riuscita a rispondere alle domande che nemmeno osavo farmi.
Avrei conservato la spilla e il biglietto come il ricordo di qualcosa che non sapevo nemmeno come definire, che non riuscivo a capire, ma che mi aveva aiutato a ritrovare me stessa.
Non riuscii a fermarla, una lacrima veloce e ribelle mi scese sul viso, trasalii e la catturai prima che potesse bagnarmi gli zigomi.
Forse stavo lottando per un fantasma, ma Talia era reale, le avevo parlato, si era fidata di me e io di lei, non potevo lasciarla.
Non potevo continuare a pensare di poter essere utile a quella gente, non potevo continuare ad essere così orgogliosa.
Non ero nessuno, ma quell'uomo aveva bisogno di aiuto e Talia ancora di più.
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