Sussultai, di scatto.
La mia corazza di ghiaccio non consentiva di lasciarmi sfiorare, ma il gesto dell'uomo era stato delicato e gentile, ed evitai di dire alcunchè.
Ascoltai le sue prime parole con un sorriso.
"Io, un'infermiera?" dissi ridendo piano "..No, decisamente non mi conoscete affatto.. sarà questo vestito..".
Scossi la testa, divertita, allora ricordava.
Ma poi si fece serio ed ascoltai attentamente la sua domanda.
Una nuova fitta dolorosa mi investì. Ma questa volta bloccai le lacrime ancor prima che potessero avere l'ardire di mostrarsi agli angoli degli occhi.
Ero combattuta, volevo aiutarli, ma l'idea di non riuscire a realizzare ciò per cui stavo lottando, mi faceva mancare il fiato.
Annuii. "Sì, avete ragione.. è importante per me, molto, non so dire perchè o che senso abbia.. anzi, probabilmente non ne ha.. ma so che se sono qui c'è una ragione, e devo scoprire quale sia.." sorrisi "..tuttavia, in quel palazzo, voi vi siete fidato di quella ragazza.. Avrebbe potuto ingannarvi.. ma vi siete fidato ugualmente.." lo guardai negli occhi "..dunque io mi fido di voi.. so che manterrete la parola… Troveremo Talia, e poi andremo al castello..".
Spero solo di arrivare in tempo…
Abbassai lo sguardo "..Almeno, io andrò… voi non siete obbligato, infondo… non ha senso che rischiate la vita per niente… io ho fatto la mia scelta giorni fa.. e non ho nulla da perdere.. ma voi.. una volta ritrovata Talia, che senso ha che continuiate a lottare?".
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