E' in notti come questa appena trascorsa, silenziose, vaghe, stellate e sognanti che qualche cavaliere ritorna in una terra amica...
Un po' come i celebri ritorni dalla Guerra di Troia, quando raminghi e forestieri gli eroi ritornavano nelle loro case...
E cosa trova un cavaliere per questo suo ritorno?
Cosa trova ad accoglierlo?
Forse il vento che sembra sussurrare una qualche melodia fra i bastioni e le antiche murature, che poi assume gli echi e le voci di tempi lontani, o le torce inquiete che ardono mormorando e facendo danzare le ombre, simili a spiriti notturni, sui muri che corrono ai lati delle stradine...
O, chissà, magari solo la Luna che lo saluta col suo alone tinto di argenteo pallore...
E quanti giochi la Luna saprà sussurrare a quel cavaliere...
Giochi di luci e di ombre, giochi di stelle e di fiori, di notti e di sogni...
Giochi tra l'oleandro e il gelsomino, tra le eriche e il pesco...
Giochi di corse e di sussurri, di risate e di malinconie...
Giochi fatti per attraversare a perdifiato tutta la notte, fino a capire dove finiscono i sogni e comincia l'aurora...
Sono giochi fatti d'incanto, di immagini e di suoni, di profumi e di sapori...
Sono i giochi di un cavaliere e della Luna...
Bentrovata, Camelot...