“Oh, nulla...” disse Jacopo a Talia, per poi lasciarsi cadere stancamente su una poltrona “... l'inventiva non è solo una prerogativa dei poeti e dei romanzieri, a quanto pare... solo che loro la usano per l'arte...” accennò un vago sorriso “... altri invece se ne vedono bene dal farlo... è infatti accaduto che i buoni chierici di questa terra, non accettando ovviamente che i beni confiscati diventino patrimonio del regno e dunque del popolo, hanno pensato bene di costruirsi un bel fantasma capace di spaventare chiunque sia interessato a prelevare, in nome del diritto, i tanti tesori custoditi nelle loro chiese... io non sono molto ferrato, ma Cristo nei Vangeli non predicava la povertà? Comunque... dicevo... non è un caso che tutto sia sorto attorno ad un quadro che si trova al centro di un'aspra contesa... infatti il vescovo afferma che re Cosimo, prima di morire, abbia donato il Verziere Fiesolano, il quadro della discordia, alla Chiesa... cosa ovviamente contestata da suo figlio, il regnante re Giovanni... e allora il nostro prelato, in combutta con i Domenicani, ha ideato, diciamo così, un vendicatore... un Robin Hood dei credenti... ma che invece di rubare ai ricchi per dare poi ai poveri, ruba, guarda caso, i beni che la Chiesa afferma essere di sua proprietà...” scosse il capo e si avviò verso una finestra “... ma non voglio angustiarti con queste cose... allora? In quale città europea vuoi trascorrere la nostra Luna di Miele?” E si voltò a fissare Talia, mentre alle sue spalle, dalla finestra, si potevano ammirare le splendide e dolci colline di Sygma.