Nonostante quella ressa, Altea riuscì a raggiungere l'entrata della locanda.
Era un ambiente non grandissimo, eppure vi era gente praticamente seduta anche sul muretto che correva lungo la parete interna tanto era gremito.
E mentre la ragazza cercava di arrivare al banco, udì una strana conversazione.
“Dilettanti...” disse un uomo seduto ad uno dei tavoli “... ciò che più detesto sono i dilettanti... Kos, quando verranno gli altri?” Chiese ad un omone che era seduto con lui.
“Credo in giornata, barone...”
“Ci saranno tutti?”
“Si, barone.”
“Ci occorre qualcun altro...” per poi guardarsi intorno “... ma che non siano dilettanti o persone comuni... detesto quello scialbo apparire e quell'insignificante inespressività tipica degli individui ordinari...” sgranò gli occhi “... per Bacco!” Esclamò. “Fidia avrebbe risolto gran parte del suo tempo se fosse passato qui, invece che cercare fra l'Attica e l'Arcadia!” Si alzò in piedi, avvicinandosi ad Altea. “Madama... permettete?” Prendendo la sua mano e baciandola. “Anche se la bellezza è patrimonio di ogni uomo intellettualmente libero, concedetemi l'ardire di potervi adulare da vicino...” e mostrò un vistoso inchino, per poi restare a fissarla.