Suonato il campanello, Altea e Kos videro arrivare una signora che subito si mise a loro disposizione.
Mostrò diverse stoffe alla ragazza, tra cui lilla di Provenza, agata di Andorra, blu di Guascogna e varie sete orientali.
Poi ancora cappellini alla moda europea, scialli, borsette e scarpe.
Alla fine la sarta confezionò ben tre abiti per Altea, di cui uno ritirato al momento, mentre gli altri due dopo due giorni.
I due poi lasciarono la sartoria e Kos condusse la ragazza dove li attendeva Azable.
Era un albergo, tra i più importanti della città.
“Saliamo, il barone ci attende...” mormorò l'omone.
Salirono in camera e trovarono Azable ad attenderli.
Ma non era da solo.
“Siete un incanto, Altea..” sorridendo il barone “... un incanto... una novella Aspasia... vorrei essere un poeta e non un genio per descrivervi ciò che vedo...” sospirò “... ma lasciate che ora vi presenti il resto della mia banda... o per meglio dire squadra...” indicando gli altri due che erano con lui “... il professor Mundos, abilissimo decifratore di ogni enigma conosciuto... e Mussan, il più grande spadaccino del mondo...”
“Il più grande mai nato, barone.” Precisò con un filo di arroganza lo spadaccino, per poi baciare la mano ad Altea. “Incantato, milady... incantato...”