Roberto stava seduto su una di quelle sedie da giardino un po' esotiche, in stile vagamente coloniale che andavano per la maggiore tra l'aristocrazia e la ricca borghesia.
E nel vedere arrivare Clio si alzò subito in piedi, lasciando cadere il libro che stava leggendo sull'ampio cuscino dello schienale.
“Clio...” fissandola “... sei un incanto...” restò a fissarla ancora per qualche istante “... vieni a sederti...” indicando alcune sedie attorno ad un piccolo tavolino “... mi farai compagnia per il tè, vero?” Suonò il campanellino. “Io? Io sto benissimo... anche troppo... soprattutto rispetto a te... lessi tempo fa di quel che succedeva a Crysa...” scosse il capo “... ma ora qui sarai al sicuro...” sorrise “... anzi, sei giunta appena in tempo oserei dire... appena in tempo...”
Arrivò il domestico e cominciò a servire il tè con dei pasticcini, mentre Roberto non riusciva a smettere di fissare Clio.