Selenia sorrise e salutò cortesemente Clio che si ritirava.
“Allora...” disse Roberto a sua moglie “... cosa te ne pare? “
“Non saprei...” rispose la donna “... è carina, educata, persino deliziosa... una ragazza come tante immagino... e tu poi” sorridendo “che neanche rammentavi il cognome...”
“Oh, si...” annuì Roberto “... siamo cugini alla lontana e le nostre famiglie in verità si son frequentate sempre poco... comunque l'ho invitata al ballo... non ti dispiace, vero?”
“Affatto.” Fece lei. “Ma piuttosto... sei certo che non si troverà a disagio? Voglio dire... ci sarà tutta l'alta società di Sygma... e lei magari, giunta solo oggi in città... anche perchè non mi sembra abbia dimestichezza che le regole della cortesia e dell'aristocrazia... insomma, intendo dire che, si è molto gentile e carina, ma si vede che non è vissuta dove vige un rigoroso protocollo nobiliare...”
“Ti informo che Clio è nobile quanto te, se non di più, Selenia.” Fissandola Roberto.
“Ma certo...” mormorò lei “... del resto ha un po' del tuo sangue... ora però devi perdonarmi, ma devo prepararmi... stasera a casa del viceprocuratore Missani è stata organizzata una delle sue interminabili partite a scacchi... naturalmente mi annoierò da morire, ma comparire in pubblico in tali occasioni è praticamente un obbligo per ogni dama dell'alta società... ti confesso che quasi invidio la tua cuginetta... libera da ogni onere mondano e da ogni impegno dettato dal buongusto... cosa fai, mi accompagni?”
“Preferisco di no...” rispose Roberto “... resterò a casa, così farò compagnia a Clio... e poi domani abbiamo il ballo... troppe occasioni mondane mi seccano in verità...”
“Buonasera, Roberto.” E andò via.
Il giovane allora restò nel giardino a leggere, in attesa, magari, di rivedere Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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