Talia stava ancora fissando il punto da dove il misterioso forestiero aveva fatto il suo ingresso nella sala, quando qualcuno prese il suo braccio.
“Quello è il famoso Cavaliere d'Altafonte...” disse Jacopo alla ragazza “... vieni, messer Nicolò vuol presentarcelo...” e con lei si avvicinarono al banchiere.
Questi allora condusse i due dove si trovava il misterioso ospite.
“Milord...” fece il banchiere “... lasciate che vi presenti messer Jacopo de' Gufoni, Capitano della Guardia Reale, e la sua bellissima moglie, lady Talia...”
A quelle parole Altafonte si voltò di scatto, restando tuttavia accanto alla tendina che lo riparava dai riflessi delle candele sullo specchio accanto a lui.
E per una frazione di secondo ebbe l'istinto di indietreggiare, e forse impercettibilmente arretrò di un passo, così da mostrare per un attimo solo i suoi occhi chiari.
Occhi che durante quel lungo attimo tornarono a diventare enigmatici ed impenetrabili, freddi ed inquieti.