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Vecchio 17-09-2013, 03.14.45   #266
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Gli occhi del cavaliere quasi scivolarono prima su Talia, poi sul marito ed infine ancora sulla ragazza.
Raggiunsero i suoi, per poi abbandonarli, rapidi e furtivi, come il lampo che squarcia la notte ed illumina per un attimo ogni cosa.
“Finalmente” disse Jacopo, rompendo quel profondo silenzio fatto di inquietudini “incontriamo il misterioso Cavaliere d'Altafonte. Ormai in città non si parla che di voi.” Il suo sguardo appariva mite, la voce tranquilla.
E nel vedere questo, il cavaliere si rasserenò dentro di sé.
“E nel resto del regno” fece lui “del capitano de' Gufoni...” con un tiepido sorriso.
“Vi hanno dunque parlato di me?”
“La fama, amico mio, precede sempre un uomo.” Rispose il cavaliere. “E' un po' come la sua coscienza, sebbene essa sia infinitamente più silenziosa.”
“Mia moglie, cavaliere...” indicando Talia il capitano.
Altafonte allora portò gli occhi di nuovo su di lei.
“Sono incantato, milady...” prendendo la sua mano e sfiorandola con le labbra “... e non vi nascondo che invidio vostro marito... non tanto per le conquiste militari... ma per aver saputo conquistare il vostro cuore...” la fissò senza tradire emozioni sul viso, mentre invece gli occhi sembravano pulsare “... ma temo che dovrò rassegnarmi...”
“Forse vi è arrivata anche la voce che sono il miglior spadaccino del regno, cavaliere?” Scherzosamente, ma neanche tanto, Jacopo.
“Affatto, capitano...” ancora con quel lieve sorriso Altafonte “... non è la vostra maestria con la spada ad intimorirmi... dopotutto anche i macellai sanno usare i coltelli come nessun altro... ma credo di poter dire che siete una coppia felice... se davvero l'amore, come recitano i poeti, è in grado di dare la felicità... e temo dunque che morirebbe se non vi avesse accanto...” aggiunse fissando Talia negli occhi.
“Ma ho saputo che anche voi siete in cerca dell'amore, cavaliere.” Sorridendo Jacopo, che si sforzava di comprendere la battuta sui macellai. “Che cercate moglie qui a Sygma.”
“Di una moglie si” sorridendo ancora il cavaliere “ma non necessariamente dell'amore... del resto per far funzionare un matrimonio occorre molto meno, senza tirare in ballo gli amanti dei romanzi... un po' di tranquillità, di sicurezza, di agiatezza...”
“Siete davvero così cinico, milord?” Intervenne il banchiere.
“Cinico?” Ripetè Altafonte. “Assolutamente. Direi realista piuttosto. Voi credete davvero che Penelope riconobbe Ulisse dopo vent'anni? Forse il suo cane Argo. Ma nessun' altro credo di poter dire. O che Alcesti morì al posto di Admeto? O che Giulietta si uccise per non vivere senza Romeo? Ahimè, i romanzi devono intrattenere, la vita invece va trattenuta e lo si fa solo con i compromessi. Un matrimonio, potrei giurare, vive di gesti di buona volontà, non di gesti d'amore.”
“Allora vi farò cambiare idea io, cavaliere.” Arrivando Silvia. “Mi permetterete di farlo, vero?”
“Milord...” disse Nicolò “... questa è lady Silvia.”
E Altafonte la salutò con un inchino e poi baciandole la mano.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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