Il priore annuì a quelle parole di Elisabeth.
Fece allora accompagnare i tre falsi frati da un suo confratello in tre celle per ospitarli.
Poi, naturalmente acconsentì che la donna restasse a parlare da sola con padre Teodoro.
Ma prima di andare, il capo, da sotto il suo cappuccio, che lo copriva più come una maschera che cela il volto del reo, piuttosto che come l'umile copricapo di un penitente, lanciò uno sguardo emblematico ad Elisabeth.
Uno sguardo che lei comprese subito bene.
Era un monito.
Un monito a non tradirli.
Perchè, come scriveva Sant'Ireneo, nulla è peggio del demonio quando viene vestito da un saio.
Alla fine Elisabeth rimase sola con padre Teodoro.
“Ti ascolto, figliola...” disse con aria bonaria il religioso.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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