Jacopo prese Talia sotto il suo braccio e i due rientrarono nella sala.
“Come festa però non è poi tanto male...” disse il capitano sorridendo a sua moglie “... si, ci sono i soliti ed ammuffiti volti della nostra cara e vecchia aristocrazia, ma magari non costa fatica ignorarli o fingere di sorridere compiaciuti a tutto ciò che dicono... e poi” aggiunse sarcastico “abbiamo anche il buffone di corte a ravvivare la serata...” rise “... quel Cavaliere di Altafonte... è un damerino di quelli patetici... e poi si definisce un poeta... sentissi la filastrocca in rima baciata che ha recitato... su quel fantomatico ladro... è quanto di più sciocco ed ingenuo io abbia mai sentito... e il meglio poi... vuoi sentire? E' qui per cercare moglie...” scosse il capo “... quello è il classico idiota che si è ritrovato fra le mani un'immane fortuna e ora può vivere di rendita... e se riuscirà ad interessare qualche donna sarà solo per il suo denaro...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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