[Taliesin]

Cavaliere della Compagnia,
Barbacane era il soprannome di un piccolo contadino di Certaldo, piccolo borgo medioevale dell'attuale provincia fiorentina. Il suo vero nome nessuno l'aveva mai saputo,si sapeva solo che era figlio di genitori ignoti, e si spezzava la schiena lavorando nei campi del signor duca dall'alba al tramonto, ed alla sera, trattato alla stregua di un animale, veniva ripagato con gli avanzi delle nobili persone di quel palazzo, messi da parte da una pia donna di cucina che lo aveva preso in simpatia. Sporco di letame e di terra, si rannicchiava in un angolo della cucina adiacente al grande camino, dove il calore rimaneva a lungo, e sognava....sognava di viaggiare lontano sulla scia di quelle storie raccontate nelle piazze dai giullari e dai menetrelli nei giorni di festa. Un giorno giunse in quella contrada un vecchio Bardo, con la sua musica e le sue storie. Vide il ragazzo interessarsi a quelle piacevoli emozioni e lo volle chiamarlo a se per cantare difronte alla sghignazzante popolazione curiosa dell'evento. Il ragazzo si rannicchiò ancora e divenne rosso dalla vergogna, ma il Bardo lo portò sul palcoscenico e fece sentire a tutta qulll folla sbigottita la sua voce celestiale intersecarsi con la sua come provenire dal cielo stesso. Il Bardo alla fine dell'esibizione e prima di prendere commiato per ripartire disse: "Questo giovane è statao il mio Barbacane, un prezioso muro ed alleato contro la vostra ostilità,e come Barbacane ha resistito da anni ai vostri attacchi fino a divenire oggi canzone. Che venga trattato con rispetto e con clemenza poichè la sua voce è la voce di Dio".
Da quel giorno nessuno prese piùin giro Barbacane ed ogni qualvolta il signor duca o una persona lo incontrasse, si fermava per ascoltare quella voce celestiale intonare canzoni dimenticate, come una coscienza primeva che univa gli uomini al creato...

« Certaldo, come voi forse avete potuto udire, è un castello di Val d'Elsa posto nel nostro contado, il quale, quantunque picciol sia, già di nobil uomini e d'agiati fu abitato »(Giovanni Boccaccio, Decameron-VI,10)

Spero di esservi stato utile, ma se questo Barbacane non fosse stato quello che voi cercavate, sappiate che un pò di lui continua a vivere nel suo significato più intimo e discreto.

Taliesin, il Bardo