Io e Jacopo ci sedemmo a tavola proprio mentre Altafonte si alzava per quel brindisi... lo osservai mentre sollevava il calice con fare plateale, subito imitato da tutti gli uomini seduti alla tavola... tutti tranne Jacopo, che si limitò a fissarlo con uno dei suoi sguardi più indagatori, prima di sollevare compostamente anche il suo bicchiere.
Sorrisi tra me...
a Jacopo, pensai, non piaceva molto il Cavaliere di Altafonte e non faceva niente per nasconderlo...
a me invece causava una strana sensazione, quello straniero: mi irritava e mi incuriosiva allo stesso tempo, quel suo atteggiamento mi faceva sentire sempre il bisogno di stare sulla difensava, come fosse sempre in attacco... ed era curioso, dato che l’effetto che mi faceva quel cavaliere mi era stato causato solo da un’altra persona, prima... soltanto uno... un giovane sconsiderato scomparso tanti anni prima e che, mio malgrado, in particolar modo dalla mia visita a cavallo alla cappellina, continuava a tornarmi alla mente...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“La vostra richiesta è dunque solo questa?” Ridendo Altafonte. “Sono fortunato allora... fortunato, quasi, come il nostro capitano...” guardando prima Jacopo e poi Talia.
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Sollevai gli occhi di scatto e lo fissai, stupita...
incrociai i suoi e per un attimo fui certa di conoscerli, di averli già visti tanti anni prima...
proprio quegli occhi così azzurri...
fu un attimo, un momento quasi infinito, poi in fretta mi costrinsi a distogliere il mio sguardo agitato e a puntarlo in basso, davanti a me.
La cena proseguì tra risa, chiacchiere e divertimento, ma io non osai più sollevare lo sguardo verso quel cavaliere.