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Vecchio 25-09-2013, 16.06.21   #388
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Altafonte, a quelle parole di Talia, sorrise lievemente.
In mano aveva ancora quel grappolo di uva matura, simbolo di quelle terre.
“Vedete, milady...” disse poi “... a volte capita che la sorte, quando si è troppo accanita contro qualcuno, conceda poi a questi un'inaspettata fortuna... e nella vita, solitamente, due sono le cose che la Fortuna concede in pegno per chi ha troppo sofferto... una grande ricchezza o un grande Amore... magari quel vostro amico ha trovato una delle due... o chissà, entrambe... ma di sicuro, quella curiosa amicizia, oggi non vi mancherà più di tanto... siete tra quei pochi fortunati che possono dirsi baciati da messer Amore, milady...” e la fissò con occhi attenti, come se cercasse di penetrare quelli di lei e raggiungere i suoi pensieri più intimi, la sua anima, fino al suo stesso cuore.
Ad un tratto però si sentì confusione provenire dal piano di sopra, dalla sala della festa.
E un attimo dopo, dal balcone si udì una voce chiamare Talia.
Era Jacopo e cercava sua moglie.
Intanto nella sala, quella confusione era giustificata.
Infatti era giunto un biglietto che i domestici avevano subito consegnato al padrone di casa.
Un biglietto che poi Nicolò aveva prima mostrato al capitano Jacopo, poi letto ad alta voce:

“Vi informo che domani sarò nella chiesa di Santa Felicita, nella quale adorerò il Santissimo Sacramento esposto per i fedeli, reciterò qualche preghiera, donerò fiori freschi ai Santi e infine visiterò la Cappellina della Deposizione, dove comincerò ad ideare il piano su come portare via il quadro.

Mirabole”

Il biglietto si concludeva con l'immagine incisa di un fiore.
Anche Azable ed Altea ascoltarono il contenuto di quel biglietto.
“Ma non capisco...” disse Nicolò “... perchè questo fiore nel biglietto?”
“E' un giacinto rosso...” fece Silvia “... e nel linguaggio dei fiori simboleggia il gioco...”
“Per lui tutto ciò è come un gioco!” Esclamò Azable. “Ci tratta tutti come pedine, quel pagliaccio!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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