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Vecchio 25-09-2013, 17.12.27   #393
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
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“Vedete, milady...” disse poi “... a volte capita che la sorte, quando si è troppo accanita contro qualcuno, conceda poi a questi un'inaspettata fortuna... e nella vita, solitamente, due sono le cose che la Fortuna concede in pegno per chi ha troppo sofferto... una grande ricchezza o un grande Amore... magari quel vostro amico ha trovato una delle due... o chissà, entrambe... ma di sicuro, quella curiosa amicizia, oggi non vi mancherà più di tanto... siete tra quei pochi fortunati che possono dirsi baciati da messer Amore, milady...” e la fissò con occhi attenti, come se cercasse di penetrare quelli di lei e raggiungere i suoi pensieri più intimi, la sua anima, fino al suo stesso cuore.
Abbassai gli occhi a quelle sue parole...
“Oh...” mormorai “Oh, di sicuro la sorte gli ha concesso qualcosa, se gli ha permesso di sfuggire alle mani che lo inseguivano, quel giorno lontano... e... e di diventare, poi, voi: il Cavaliere di Altafonte...”
Sollevai gli occhi e gli lanciai un’occhiata fuggevole...
“Ma...” soggiunsi poi, con la voce lieve “Continuate a chiamarmi ‘milady’ e ad essere così formale, galante... dunque forse è vero che mi sto ingannando... si, forse è vero, dato che la persona che ricordo non ha mai usato un linguaggio così formale con me e... beh, mi chiamava ‘milady’ solo quando voleva prendersi gioco di me...” sorrisi appena a quelle parole, dolcemente, tra me.

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Ad un tratto però si sentì confusione provenire dal piano di sopra, dalla sala della festa.
E un attimo dopo, dal balcone si udì una voce chiamare Talia.
Era Jacopo e cercava sua moglie.

Sussultai a quella voce...
improvvisamente tesa, feci qualche passo su me stessa...
esitai ed allungai il collo, sollevando il mento, per riuscire a scorgere la casa sopra le siepi. Non ci riuscii, ma non importava. Sentii di nuovo la voce di Jacopo, ma era lontana... mi tranquillizzai.
“Sei stato un folle a prendere le parti di Francesco, poco fa...” dissi, tornando verso di lui ed avvicinandomi tanto al suo orecchio da permettergli di sentirmi anche se sussurravo pianissimo.
Parlavo in fretta, con una nota di urgenza nella voce...
“I Binardi non sono più molto ben visti a Sygma da quando... beh, dalla tua scomparsa. Mio nonno li difendeva a Corte, ma quando anche lui è venuto a mancare...” inspirai “Ma non esporti più così! Il tuo aiuto a quella famiglia sarebbe... sospetto. Se io ti ho riconosciuto, altri potrebbero farlo... e poi non avresti scampo. Questa città non dimentica. Questa città non perdona, non scordarlo.”
Di nuovo si udì la voce di Jacopo che mi chiamava, potevo sentire che era irritato.
“Jacopo non è uno stupido.” sussurrai ancora, pianissimo, vicinissimo al suo orecchio “Guardati da lui... e da Simone Missani. Non insospettirli e non dargli occasione di colpirti... o puoi star certo che lo faranno. Lo faranno senza pensarci. E non sbaglieranno il colpo! Proverò ad occuparmi io di Francesco... in qualche modo farò...”
Per un istante lo fissai intensamente negli occhi, pensai che sembrava stupito dopotutto...
“Non guardarmi così...” mormorai allora “Non mi sei mai stato per niente simpatico, lo sai bene, e ti informo che niente è cambiato...”
Sorrisi appena...
“Ma sono contenta che tu non sia davvero annegato in quel fiume...” soggiunsi piano “E che sei qui!”
Il vento frusciava tra le siepi...
lentamente, mi voltai e mi allontanai... giunta all’arco, mi fermai e mi voltai indietro...
“I miei omaggi, Cavaliere di Altafonte...” dissi con un lieve inchino, come se niente fosse accaduto “L’aria è fresca questa sera ed io, con il vostro permesso, credo che rientrerò.”
Mi allontanai senza più voltarmi indietro e pochi istanti dopo ero già all’ingresso del giardino...
“Sono qui...” dissi a Jacopo, in piedi sulla terrazza, salendo verso di lui “Non c’è bisogno di gridare tanto, stavo solo passeggiando e prendendo un po’ d’aria! Vieni, rientriamo adesso!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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