Quelle parole di Talia, i suoi sussurri, i suoi sguardi, lasciarono su Altafonte una leggera e vaga inquietudine.
Una malinconia soffusa.
Si sedette allora sul bordo della fontana, cominciando a giocare con un geranio che, dolcemente, era finito su quell'acqua azzurra e a tratti trasparente.
E il cavaliere ora appariva quasi indifferente, addirittura apatico, alla confusione che invece sembrava dominare al piano superiore del palazzo.
E restò così, su quella fontana, come chi spera quasi di confondersi con le ombre della sera.
Intanto, Talia aveva raggiunto Jacopo sulla terrazza.
“Non è questo il momento di andare a passeggiare da sola nel giardino...” disse il capitano “... qualcuno è entrato nel palazzo... e non voglio saperti sola... vieni, rientriamo...” prese per mano la ragazza e ritornarono nella sala.
Qui vi era ancora agitazione per l'accaduto.
In breve Jacopo raccontò tutto a Talia, del ladro e del biglietto.
Questo era ora nelle mani di Simone che lo esaminava con attenzione.
“Allora, signor viceprocuratore?” Chiese Nicolò.
“Non ci sono dubbi...” mormorò Simone “... è stato scritto dalla stessa mano che ha composto quello precedente...”
“Come è riuscito ad arrivare a casa mia?” Sconvolto il banchiere.
“Qualcuno è riuscito a farcelo arrivare, mi sembra ovvio...” rispose il viceprocuratore “... ed avrà avuto tutto il tempo di scappare via, purtroppo...”
“Dunque dite che ha agito approfittando della festa?” Fissandolo Nicolò. “Così da non essere visto?”
“Precisamente.” Annuì Simone.
“Non sono d'accordo.” Intervenne Jacopo. “Chi ci dice che l'autore del biglietto non era tra gli invitati, o comunque tra quelli che erano qui?”
“Sospettate dei miei ospiti, capitano?” Sorpreso Nicolò.
“Sospetto di tutti.” Replicò il militare. “Il mio ruolo me lo impone.”
“E qualche sospetto preciso?” Domandò Nicolò.
“Si...” annuì Jacopo “... il giovane de' Binardi... ha inscenato quella sua visita disperata per introdurre qui il biglietto.”
“Come fate ad esserne certo?” Guardandolo Simone.
“I de' Binardi, come potrà confermarci messer Accio, non navigano in buone acque... e sono da sempre legati al Clero... già anni fa ebbero dei problemi con la giustizia, quando uno di loro, un ragazzo adottato dal vecchio de' Binardi, uccise a tradimento il barone di Castelflorenzio.”
“Sentito, milady?” Qualche passo più indietro Azable, che aveva accanto Altea. “In effetti quel mercante aveva un'aria sospetta... si, anche io penso possa aver inscenato tutto per entrare qui col biglietto... ora mi chiedo... davvero sarà domani in quella chiesa? Sempre ammesso che non verrà arrestato stanotte...”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|