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Vecchio 26-09-2013, 00.45.19   #408
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Altafonte, nel vedere arrivare Altea, si alzò e la salutò con un cenno del capo.
“Eh, la chiesa di San Giovanni” disse, raccogliendo quel geranio dall'acqua “gode di una suggestiva vista sul lungofiume... l'ho veduta al mio arrivo in città, proprio mentre con la mia carrozza attraversavo il ponte vecchio...” sorrise “... quanto ai pettegolezzi delle dame, io credo che essi siano un po' il sale di questa sofisticata e frivola vita d'alta società... diciamo un vivace momento di futili distrazioni in una dorata quotidianità... però si da il caso che quei pettegolezzi nascondano un fondo di verità, milady... in effetti cerco moglie... perchè? Forse perchè nulla mi spaventa più della solitudine, o forse perchè sono dell'età giusta per desiderare di godere la vita in due... magari perchè adoro troppo la bellezza femminile, o chissà, forse perchè amo svegliarmi al mattino con qualcuno nel mio letto...” aveva in mano quel geranio “... o addirittura il motivo è ancora più sciocco... perchè si tratta solo di voler donare, ogni giorno, a qualcuna uno dei fiori che sbocciano nel mio giardino... che qualità deve possedere una donna adatta a me? Diciamo che sogno la sensualità di Andromeda, le conoscenze di Medea, la voglia di slanci che animava Elena, la fedeltà di Penelope, l'amore per l'arte di Laodamia, la passionalità di Armida, la forza d'animo di Clorinda, l'innocenza di Erminia, il candore di Enide e la capacità di sognare di Ginevra...” rise “... prendete questo fiore...” mostrandole quel geranio “... nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia... ossia, l'unica prerogativa che dovrebbe avere ogni innamorato... ora perdonatemi, ma la notte mi reclama... i miei omaggi, lady Altea Sveva...” mostrando un cortese invito “... ci ritroveremo alla chiesa di San Giovanni...” e svanì fra le ombre del giardino.
Un attimo dopo, Altea udì una voce.
Era Azable che la cercava.
“Ah, siete qui...” avvicinandosi a lei “... venite, la festa è terminata... torniamo in albergo...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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