A quelle parole di Elisabeth, i tre falsi frati trasalirono e poi ognuno mostrò una reazione diversa dagli altri due.
Monty inveì contro la terra e contro tutti gli uomini.
Poi contro il demonio e infine persino contro stesso, incurante della sacralità del luogo in cui si trovava.
Ioga invece non disse nulla.
Ma dal suo volto era finalmente svanito quel perenne sorriso ebete che lo aveva caratterizzato sin dal suo ingresso in questa storia.
Infine il capo.
Lui apparve pensieroso e restò in silenzio per alcuni istanti.
“Quel figlio di centomila vermi” disse con rabbia Monty “è riuscito a trovarci alla fine! Che il diavolo se lo porti! Ora cosa facciamo, capo? Ci avevi assicurato che l'avremmo fatta franca! E ora invece?”
“Sta zitto...” mormorò il capo “... lasciami pensare...” scosse il capo “... lei ha ragione...” indicando Elisabeth “... chiese e conventi, non offrendo in queste terre il diritto d'asilo per i rei, saranno i primi luoghi in cui verranno a cercarci... dobbiamo trovare un posto più sicuro ed insospettabile... conosco Velv... rammento ancora le sue parole quando giurò di catturarci per vederci poi penzolare dal più alto albero con un cappio al collo...”
“Dove andremo?” Fissandolo Monty.
“Non lo so...” con tono basso il capo “... non lo so...”
“Che sia maledetto quel bastardo!” Sbottò Monty.
“Forse l'unico modo per evitare l'Inferno” fece il capo “è quello di rifugiarci in Purgatorio...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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