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Vecchio 28-09-2013, 15.42.01   #463
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Questi dolci” disse il vecchio Riano a Talia “non si trovano a Sygma. Credo che nessun pasticciere o maestro di culinaria di queste terre sia in grado di prepararli. Penso che messer Corso abbia assunto qualcuno proveniente da Capomazda.” Nei suoi occhi calò un filo di tristezza. “Noi li prendevamo quando con i carichi giungevamo proprio a Capomazda... lui...” esitò “... fu lui a farceli scoprire... diceva che portavano fortuna... che andavano mangiati per festeggiare un nuovo affare... ma, ahimè, oggi lui non c'è più... e non abbiamo alcun nuovo affare da festeggiare...”

Piazza della Santa Croce era gremita, richiamando gente da ogni dove della città per il battesimo del nuovo nato della Casa Reale.
Talia uscì con altre due ragazze dalla chiesa, parlando con loro degli abiti da indossare quella sera.
“Non capisco” disse all'improvviso qualcuno “perchè un re che si professa anticlericale decida poi di battezzare suo figlio... e poi tutti questi ipocriti che si addobbano a festa per entrare in chiesa, quando invece non ci vanno neanche il giorno di Natale o quello di Pasqua...”
Talia si voltò di scatto e lo vide steso sul muretto.
“Dici cosi” replicò infastidita “solo perchè voi de' Binardi non siete stati invitati.”
“Con chi andrai al battesimo stasera?” Fissandola lui.
“Che t'importa?”
“Dimmelo...” con i suoi occhi azzurri in quelli di lei.
“Perchè?”
“Andiamo, Talia...” fece una delle amiche che erano con lei “... lascialo perdere...”
E andarono via, lasciando il giovane a fissarle mentre svanivano fra la folla.

Quel ricordo, come un velo, scese leggero sulla mente di Talia, per poi dissolversi appena Riano continuò a parlare.
“E sia...” fece Riano “... ma devo dire che sono davvero ottimi... non ti ha detto nulla il garzone di messer Corso quando ti ha dato il pacchetto, Sara?”
“In verità” rispose lei “non era il solito garzone... era un uomo dalla pelle scura... sicuramente uno straniero... non ha detto nulla, forse neanche comprendeva la mia lingua... e ho pensato fosse un nuovo apprendista di messer Corso...”
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