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Vecchio 01-10-2013, 01.16.37   #498
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
E proprio in quel momento, nella sala dove si trovavano Talia, Riano e Sara, giunse Francesco.
“Padre...” disse “... c'è un cliente...”
“Un Cliente?” Stupido Riano.
“Si e non è un semplice cliente...” annuì Francesco “... è un nobile, viene da Capomazda e pare agisca per conto dei potenti Bardi.”
“Fallo venire nel mio studio...” fece il vecchio “... milady, vogliate scusarmi...” rivolgendosi a Talia “... Sara, fa tu compagnia alla nostra ospite...” ed uscì.
“Oh, lady Talia...” commossa la ragazza “... voglia il Cielo che sia davvero un nuovo cliente...”
“Non c'è bisogno che lei sappia gli affari di casa nostra, Sara.” La riprese Francesco.
Poco dopo, Riano era con il nuovo cliente nel suo studio.
“In cosa posso servirvi, milord?”
“Come spiegato a vostro figlio” mormorò il Capomazdese “agisco per conto della banca dei Bardi. Essa deve curare i lavori di ristrutturazione di una cappella in una nota contrada di Sygma... ed io ho il compito di acquisire la merce necessaria per quei lavori.”
“Capisco, milord...” annuì Riano “... ma vedete, in questo momento noi non siamo forniti di merce necessaria per soddisfare questo tipo di domanda...”
“Allora fatela giungere per tempo.”
“Mi duole, milord, ma le nostre finanze in questo momento non ci permettono di...”
“Un momento.” Lo fermò il nobile senza scomporsi. “Io ho un'unica priorità... il tempo. Perderei molto denaro se dovessi occuparmi io stesso di procurare tale merce. Dunque faremo così... vi anticiperò il necessario per ordinare la merce e voi vi impegnerete a farla giungere qui in tempi ragionevoli. Ecco ciò che occorre per i lavori. Ditemi voi quanto occorre per ordinarla.” Mostrandogli la lista della merce.
“Direi almeno trecentomila Fiorini d'oro, milord.” Osservando la lista Riano.
“Benissimo.” Sorrise il nobile. “Ecco a voi una ricevuta a mio nome che domani mostrerete alla banca degli Accio. All'istante vi verseranno la cifra pattuita.”
“Milord, io...”
“Cos'avete?”
“Nulla...” fece Riano “... volevo ringraziarvi di aver scelto noi per questi vostri lavori...”
“Oh, sono affari” ridendo il nobile “e non vi sto certo facendo un piacere. Piuttosto, per essere certi che la consegna sia rapida e sicura, ve ne occuperete personalmente immagino.”
“Incaricherò mio figlio, milord.”
“Si, quel giovane che ho incontrato poco fa...”
“Si, lui.”
“E' il vostro unico figlio?”
“Ho una ragazza, Sara.”
“Capisco, due figli soli.”
“In verità” fissandolo Riano “c'era un terzo... non proprio un figlio, ma è come se lo era...”
“Non è qui ora?”
“No, milord...”
“Forse è venuto a mancare?”
“Si, milord...”
“Capisco...” scuotendo il capo il nobile “... siamo tutti mortali... che Dio abbia pietà di noi... ora devo lasciarvi... sarò io a contattarvi... buona giornata, messere.”
“A voi, milord.”
Ed andò via.
Ma giunto davanti alla sua carrozza, si voltò verso il palazzo dei de' Binardi e sorrise lievemente.
“Bene chiama bene...” disse piano, per poi risalire nella vettura e partire.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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