A quelle parole di Talia, Francesco si voltò di scatto a fissarla.
“Immagino...” disse con astio “... devo aver in qualche modo rovinato la vostra festa di ballo a casa degli Accio...” scosse il capo “... e comunque non disturbatevi troppo a dirmi chi è quel qualcuno che sospetta di me... anzi, mi meraviglia che veniate proprio voi a dirmi questo, visto che quel qualcuno è vostro marito... ma c'è una cosa che mi sfugge in tutto ciò... perchè siete venuta qui? A fare cosa? A dirci che vostro marito sospetta di me? Andiamo, toglietevi questa maschera di ipocrisia!”
“Francesco!” Lo riprese Sara.
“Sta zitta!” Replicò Lui alla sorella. “Ma chi credete di essere?” Rivolgendosi di nuovo a Talia. “Santa Caterina che dispensa bontà e misericordia? Siete la moglie di quell'uomo che ha fatto carriera per aver ucciso un innocente! Ed è grazie alla sua ricchezza e al suo potere che potete fare la nobile dama tra salotti e miserabili come noi! E ora venite qui a bisbigliare chissà cosa, dall'alto della vostra dubbia amicizia verso di noi! Vostro marito sa che siete qui? Oppure siete venuta solo per alleggerirvi la coscienza? Beh, vi dirò una cosa, milady... in chiesa si confessano le proprie colpe, davanti a Dio e non andando in giro a fare la buona samaritana! Io non mi fido di voi, come non mi fido di vostro marito E se dipendesse da me vi metterei tutti al rogo!”
“Ora basta, Francesco!” Entrando Riano. “Credevo di aver cresciuto un figlio non un brigante! Non tollererò più questi tuoi atteggiamenti! Ora chiedi subito scusa a lady Talia!”
“Non temere...” fissando suo padre il giovane “... non dovrai più sopportare i miei atteggiamenti... perchè forse fra tre giorni non ci sarò più... ma del resto preferisco ingrassare i vermi sottoterra che restare qui a farmi umiliare da gente come il capitano de' Gufoni e da quelli come lui!”
E corse via sbattendo la porta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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