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Vecchio 02-10-2013, 23.56.41   #527
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Sappiate” disse Velv ad Elisabeth “che colui chiamato capo dagli altri due non è diverso da qualsiasi altro lestofante... quei tre uomini sono colpevoli di omicidio, furto e stupro... e molto probabilmente il capo non ha lasciato che i suoi due compari vi violentassero solo perchè voi eravate un ostaggio troppo importante per loro... non lasciatevi ingannare... sono tre bestie... perchè simili individui non hanno più nulla che li accomuni agli altri uomini...”
“La Misericordia di Dio” intervenne il priore “non si nega a nessuno. E nessun uomo è una bestia, poichè ognuno di noi è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio.”
“Padre...” fece Velv “... comprendo il vostro ufficio... ma la legge li ha condannati ed il mio lavoro è quello di assicurare quei tre criminali alla giustizia.”
“Rammentate” replicò il priore “che nessun uomo può erigersi a giudice dei suoi simili.”
“Forse nelle chiese e nei conventi...” fissandolo Velv “... ma fuori, tra uomini che non sempre riconoscono e temono Dio, non si può vivere senza legge e senza diritto.” Guardò Elisabeth. “Andiamo, milady... verrete con noi a dare la caccia a quei tre furfanti. E quando li avremo trovati, come pattuito, riceverete la vostra parte.”
I tre, insieme ad Elisabeth, lasciarono così il convento.
L'ultima immagine che Elisabeth vide di quel luogo di penitenza e preghiera fu il priore che li benediceva da lontano.
E una benedizione non sempre si limita a invocare la Protezione Divina, ma molto spesso anche ad invocare la Pietà e la Misericordia.
Non solo quelle di Dio, che sono eterne, ma soprattutto quelle degli uomini verso i propri simili.
“Abbiamo preso delle stanza in una locanda, milady” mormorò Velv ad Elisabeth “e ne chiederemo al locandiere una anche per voi, così che possiate riposarvi. Poi discuteremo il piano per trovare quei dannati.”
Raggiunsero la locanda e chiesero una stanza anche per lei.
Così Elisabeth riuscì finalmente a riposare in un letto comodo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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