“Francesco spesso dice e fa cose dettate dall'istinto e dalla rabbia...” disse Riano a Talia “... non date peso alle sue parole, milady... anzi, sono mortificato per ciò che ha detto... vi prego, scusatelo...” aggiunse rammaricato “... e voi qui siete sempre la benvenuta... ora dimenticate le sue parole... rattristano perchè parlano di fatti e persone che ormai non ci sono più... oramai noi tutti abbiamo voltato pagina... e non vogliamo riaprire una ferita così vecchia...”
“Una lettera anonima, padre!” Agitato Francesco.
“Una lettera anonima?” Ripetè Riano. “Indirizzata a chi?”
“Al marchese...” rispose Francesco “... con delle accuse chiare...”
“Dov'è tuo fratello?”
“Non lo so...” scosse il capo Francesco “... forse è andato proprio al castello del marchese...”
“Dobbiamo fermarlo!” Gridò Riano. “Il marchese è un abile spadaccino! Presto, chiama Jacopo de' Gufoni... lui è suo amico e lo farà desistere dall'idea di voler affrontare il marchese!”
Quel ricordo attraversò la mente di Riano rapido e silenzioso.
“Forse perchè Francesco sa” intervenne Sara “che da quella notte il capitano Jacopo de' Gufoni non si è più definito amico di nostro fratello...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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