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Vecchio 03-10-2013, 18.54.51   #536
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Altafonte rise a quelle ultime parole di Altea.
“Anche un testimone...” disse “... davvero ne abbiamo uno? Eh, sarei quasi tentato di chiedervene l'identità.” Aggiunse. “Quanto alle rose di Lancillotto, ahimè, io non credo esista l'Amore Vero. Ho viaggiato abbastanza per aver scoperto la varietà umana e le meraviglie del mondo, senza tuttavia trovare traccia di quell'Amore che i poeti descrivono nei loro versi. Temo che esso, come i draghi e le spade magiche, sia solo una bellissima invenzione letteraria.” Sorrise. “Vedete, milady... se io portassi una dama come voi nel mio palazzo non solo attirerei pettegolezzi vari, che per inciso lasciano indifferente anche me, ma finirei con lo scoraggiare le attenzioni di qualsiasi altra dama di questa città, restando così senza una moglie. Perchè, credo di poter dire, poche altre donne riuscirebbero a competere con il vostro fascino. E non nego che io stesso troverei molte difficoltà nel resistere alla tentazione di volervi sedurre. Davvero volete correre tale rischio, mia gotica tentatrice?” Le fece l'occhiolino. “In realtà i miei affari mi portano via molto tempo e finirei con il lasciarvi sola spesso in quello sterminato palazzo. Ma visto che un albergo non vi rende tranquilla, vorrà dire che prenderò in affitto una graziosa palazzina che si trova alla fine del viale che da accesso al mio palazzo. Lì sarete la padrona e disporrete di domestici che io stesso mi curerò di pagare. Alloggerete così a pochissima distanza da me ed io avrò spesso l'occasione di venirvi a fare visita. Naturalmente voi avrete accesso liberamente al mio palazzo. Questa opportunità vi soddisfa di più, milady?”
Ma proprio in quel momento nel chiostro apparve il sacerdote.
Padre Fedele si avvicinò al cavaliere e gli disse qualcosa a bassa voce.
Altafonte annuì e il religioso rientrò nella chiesa.
“Perdonate, milady...” rivolgendosi di nuovo ad Altea “... ma ero giunto qui anche per confessarmi e pare che solo adesso il nostro buon sacerdote sia disponibile ad ascoltare i miei molti peccati. Ma non impiegherò molto, poiché si ha sempre pudore e poca voglia di scendere nei particolari quando si confessano le proprie colpe. Fuori la chiesa troverete la mia carrozza con le mie guardie personali. Con loro sarete al sicuro fino al mio arrivo. Perdonatemi e a presto.” Le baciò la mano e svanì tra il chiostro e la chiesa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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